Sabato 4 Settembre il Comitato di Solidarietà ad Alì Orgen ha organizzato sotto il carcere di Benevento un presidio contro l'estradizione di Alì.
Il pullman è partito da Taranto verso le 13 portando con se una folta delegazione proveniente un pò da tutta la Puglia.
Verso le 17 siamo arrivati a Benevento, appena scesi dal pullman abbiamo cominciato ad allestire il piazzale davanti all'ingresso del carcere con striscioni foto e materiale informativo vario, dopo poco sono arrivate le delegazioni napoletane e beneventane.
La prima ora di presidio è stata dedicata ad una fondamentale parte informativa svolta per la strada, molte macchine si sono avvicinate agli striscioni incuriosite.
Finita la parte informativa tutto il presidio si è mosso in corteo spontaneo ed è arrivato dietro al carcere là dove sono le celle dei detenuti.
In quel luogo la parte informativa non serviva, servivano solo le voci, voci che dovevano arrivare nelle celle.
Tuttavia il presidio non si è concentrato esclusivamente sulla questione umana, ma soprattutto sulla questione politica.
Alì è in carcere in quanto Kurdo, perchè il popolo Kurdo rivendica il dirittoall'autodeterminazione a parlare la propria lingua a salvaguardare le proprie radici e la propria cultura.
Chiedere la liberazione di Alì significa inevitabilmente chiedere la liberazione del popolo Kurdo perchè sono oltre 10000 i Kurdi sottoposti a torture quotidiane nelle carceri turche anche solo per aver parlato in kurdo.
I militanti del PKK hanno più volte dimostrato di essere partigiani per il Kurdistan e il governo turco altrettante volte ha dimostrato la sua ferocia e il suo tentativo di genocidio del popolo Kurdo, mentre la comunità internazionale finge di non vedere.
L'infamia delle richieste di estradizioni dei kurdi deve finire, lo Stato italiano non può permettere di consegnare nelle mani di questi macellai i nostri fratelli kurdi. Ricordiamo soltanto che quando l'allora governo D'Alema temporeggiava sull'estradizione di Ocalan la Turchia bloccò immediatamente tutti i traffici commerciali in uscita verso l'Italia, non possiamo permettere che questo accada ancora.
Non possiamo permettere che squallidi interessi di mercato abbiano la precedenza sulla vita delle persone e sul diritto di ogni popolo all'autodeterminazione.
Oggi come ieri siamo contro l'estradizione di Alì siamo con i Kurdi e con i PARTIGIANI del Partito dei Lavoratori Kurdo.
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